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Monza città tradita – tre
Marco Maria Mariani “Parcheggio Ergo Sum”
Don Chisciotte

Riassunto della puntata precedente: dopo avere ritrovato fiducia in sé stesso, con la conferma che la campagna pubblicitaria non poteva che essere opera del centro-destra, Don Chisciotte intraprende una delle sue avventure alla ricerca del messaggio politico dietro a cotanta potenza di fuoco. Ne esce ancora una volta deluso, trovandosi di fronte a una politica casereccia che non ha più nulla da dire.

Recuperato Sancio dai giardinetti, dopo aver ringraziato gli alcolizzati che lo hanno soccorso, portando ad ognuno una bottiglia di chinotto, non posso fare a meno di raccogliere una loro legittima richiesta: più cestini dell'immondizia nei giardini e soprattutto una maggiore celerità nella raccolta dei rifiuti, evitando così gli accumuli di immondizia intorno agli stessi, come spesso capita nei giardini di via Azzone Visconti. Bene di.co, questo sì che è collaborare!
Mentre mi appunto la richiesta, racconto a Sancio quanto accaduto dopo che lui si era addormentato e lo invito a non leggere più i manifesti rosso sangue, visto l'effetto sonnifero che hanno su di lui.
Ma ancora una volta intorno a noi il paesaggio stava cambiando e come d'incanto molti dei manifesti rosso sangue si tramutavano nell'azzurro puffo dell'alto dei cieli, alcuni addirittura con qualche nuvola a mo' di batuffolino qua e là.

sempre più tasse

Ed è così che finalmente scopriamo chi c'è dietro questa telenovela pubblicitaria, chi è il regista di tale suspance, che per settimane ha tenuto con il fiato sospeso la città, lui il mitico Marco Maria Mariani .Il quale finalmente scende dall'alto dei cieli fra di noi, umili sudditi e ci porta le risposte a tutte le nostre tribolazioni.
Io e Sancio ripartiamo quindi alacremente per raccogliere i frutti di cotanta fatica: Sempre meno I.C.I., liberiamo la città dal commercio abusivo, la sicurezza è un bene di tutti difendiamola, più valore a una città che vale e… ”Sancio, allora cos'è che ti sei appuntato…” – “Beh, veramente io non ho letto altro in giro e poi sai che ti di.co , io mi sono rotto”.
“Ma non può essere caro Sancio, non può essere tutto qua!”, difatti girato l'angolo ci attendeva il pezzo forte, il manifesto che sicuramente a pieno titolo merita il premio pulitzer, ciò che nemmeno la mente diabolica di un Benigni nostrano avrebbe mai osato ideare, che forse, di.co forse… solo Emilio Fede il giullare... nel corso di una delle sue trance televisive avrebbe potuto partorire :

parcheggio di piazza T&T

Di fronte al suddetto manifesto, alcuni cittadini giacevano in preda a deliri allucinatori, alcuni giurando che la firma era falsa e che il mitico padano non poteva aver scritto una simile fesseria. Altri suoi fans avevano improvvisato un gazebo volante e con un megafono si scusavano con i passanti increduli, giustificando il loro borgomastro: “E' un medico, abbiate pazienza, non c'azzecca molto con i cantieri, comunque glielo spieghiamo noi che per fare un parcheggio bisogna prima aprire un cantiere!”, un altro urlava a squarciagola ai quattro venti: “Comunisti, comunisti, non avete capito nulla. Marco vuole ripristinare il parcheggio che c'era prima!”, e un altro ancora “NO, il parcheggio è quello dei boschetti lì ci vuole fare un allevamento per trote!” (questo, non vorrei sbagliarmi, mi sembrava fosse il Mosca, un altro che con i parcheggi non scherza).
In mezzo a siffatto parapiglia giunse trafelata in quel momento una giovane donna, la quale giurava di aver visto, attraversando il sottopasso in auto, delle grandi gocce azzurre sul manto stradale, con le più mirabolanti promesse elettorali.
“Si e magari c'era anche Faglia vestito da Babbo Natale su di un cervo volante…” – risposi a quel punto un po' seccato.
“Ma Don, il Mariani, non è un padano, avvezzo più al verde delle colline brianzole che all'azzurro dell'alto dei cieli?” mi domandò Sancio, cercando di contenere la collera che mi stava montando in corpo.
“Hai ragione Sancio. Ma a quanto pare anche per un padano come il nostro Marco Maria le porte delle verdi colline brianzole si possono dischiudere solo dopo essere assunti nell'alto di cieli, dove il pres-unto del Signore dimora e dispensa le sue grazie. Ricordi cosa accadde al teatro Manzoni, non molto tempo addietro. Silvio pose la sua mano sul capo chino di Marco Maria, investendolo ufficialmente dell'incarico, oltre che di un fiume di parole, barzellette, inviti ad evadere le tasse (questo in fondo ci sta sempre bene) e amenità varie. Il povero Marco Maria di fronte al suo contado, pur con imbarazzo e un po' di vergogna non poté che accettare. Ma ciò che fece più fatica ad accettare furono le due condizioni che Silvio pose, che non gli andavano giù.
La prima era che il colore sullo sfondo della campagna del padano nostrano fosse l'azzurro di Forza Italia e non il suo tanto amato verde pisello, tanto perché si capisca chi è che paga.”

più valore

“La seconda che oltre al nome di Marco Maria comparisse solo quello di Silvio. E qui bisogna dire che Marco Maria ha tenuto duro ed è riuscito a fare in modo che comparisse solo quello di Forza Italia. E bravo il padano! Per il resto pur tristo dovette soccombere. E fu così che il nostro Marco Maria ascese nell'alto dei cieli”.
“A beh… se è così…” – Sancio pur non convinto del tutto, pago dell'avermi distratto mi invita a riprendere il cammino.
Durante il nostro girovagare potemmo constatare comunque la lungimiranza del centro destra: l'insicurezza nella città stava aumentando a vista d'occhio! BRAVI! Ce l'avete messa proprio tutta.

A un certo punto dall'altro lato della strada notammo che il solito attacchino comunista, affiggeva vicino ad ogni cartello rosso sangue & azzurro puffo, un nuovo manifesto, che attirò la nostra attenzione, avvicinatici il più possibile leggemmo: E' successo a Monza. Monza città del successo.

è successo a Monza

 famiglia

 Allevi
FAGLIA s'è desto! Finalmente ora ne vedremo delle belle, pensai.
Spronai la mia Ronzinante, alla scoperta dell'imponente campagna pubblicitaria del centro sinistra. Già mi immaginavo avanzare una corazzata Potemkin, un'armata rossa imponente e disciplinata, la cui linea sovrastasse in maestria e intelligenza l'imponente quanto impotente campagna del centro-destra.
Le cupe foto dei manifesti del Comitato Faglia, non invogliavano certo la ricerca, ma volli comunque cimentarmi nella nuova mission de “E' SUCCESSO”: sistemazione dello Spalto Maddalena, l'Urban Center Binario 7, la Voliera.
Mi misi a piangere, giuro, a piangere …. va bene i bigini, va bene che a noi cittadini non dovete dirci proprio tutto, va bene che voi del centro sinistra avete meno soldi di quegli altri, ma per la miseria un po' di fantasia. La Voliera poi…..la voliera………..e perché no il CADREGONE allora….è ….lui no, perché…..è figlio di nessuno?
Possibile che non vi siate ricordati di tutto quello che avete fatto in questi anni eh?

Vabbé che c'è il vostro giornale a fare il sunto di tutte le opere di bene fatte in questi cinque anni, ma benedetti ragazzi, penserete mica che tutti leggano i giornali!
E mentre mi arrovellavo sulla mancanza di fantasia, di proposte politiche da parte dei nostri riecco di fronte ai miei occhi le tracce intangibili di quella che oramai è una vera è propria peste nera.

NO… di nuovo… ecco spiegato quell'imbrattare notturno con scritte dell'altro mondo, eccoli finalmente partecipi anche loro della vita pubblica, a spiegarci cos'è una famiglia, per bocca del loro capo supremo e di un tale Don, che spero per la chiesa cattolica, sia un cavaliere errante piuttosto che un prete che erra, vista le compagnie che frequenta.
A quel punto DI.CO NO!
Non si può permettere ai nerovestiti di imbrattare con i loro fogli abusivi ogni dove per la città. No, non è giusto e come un sol uomo, parto alla carica con la mia Ronzinante e in pieno giorno, come si addice a un vero cavaliere, estirpo una a una le pestilenziali macchie nere dal mio orizzonte, depositandole nel cestino dell'immondizia più consono all'uopo.
Giustizia è fatta! Quando i nerovestiti pagheranno le tasse come tutti gli altri onesti cittadini, potranno anche loro affiggere i loro, pur lugubri, manifesti negli apposti spazi. E così sia!
Prendano lor signori esempio da un loro ex (sic) e imparino a far politica nei dovuti modi.

La ricetta è semplice: rompere le scatole in consiglio comunale per 10 anni almeno, occupare così le pagine dei giornali locali il più possibile, possibilmente urlare quando si interviene in consiglio comunale, battere i pugni sullo scranno al momento meno opportuno, prendere 4 amici pagargli da bere e formare così un comitato spontaneo elettorale e voilà il gioco è fatto… a no, dimenticavo… presentarsi per l'unzione… no, non l'estrema… ci mancherebbe… per quella ordinaria, si da Silvio… si lo so che quella è la prima cosa che Forza Nuova ha fatto a suo tempo ed è stata accolta a braccia aperte, ma tantè… e infine vedrete che anche un vostro camerata la prossima volta verrà candidato a vicesindaco da un centrodestra qualunque, in questa landa desolata, smemorata, raffazzona e accattona. Forza… Italia, Nuova!?

Don Chisciotte

P.S.: Forse è il caso che qualcuno inizi a darsi da fare per smorzare i toni un po' sopra le righe di questa campagna elettorale casereccia. Consiglio quindi di prendere esempio dal mitico MASSI e la sua STEFY. In realtà non so chi siano: giovani, vecchi, savi, folli, etero-omo-bi-tri-sessuali, italo-ungaro-amatriciani, catto-musli-ebreo-orotodossi, studenti-facchini-medico-dirigenti- precari o gregari. Ma insomma e chi se ne frega come direbbe il buon Sancio, una cosa però mi sembra evidente: che qualsiasi famiglia abbiamo in mente il loro messaggio può far sorridere per tenerezza o far piacere per la freschezza, certo che a fianco di quell'Orso D'un Bruno ne mitiga alquanto il suo messaggio cupo.

Massi e Stefy


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  15 aprile 2007